I riflettori sono accesi sull'alimentazione e questo è ovviamente un bene. Sempre maggiore l'attenzione posta non solo a ciò che mangiamo ed alle proprietà dei singoli alimenti, ma anche e soprattutto alla provenienza, al processo produttivo, alla qualità dei prodotti. Si all'alimentazione sana, ma come sempre per molti e non per tutti. Quest'autunno, come tutti gli anni a Bologna si è tenuto il Sana, un evento che catalizza l'attenzione di molti utenti, di filo-naturopati, di vegetariani, vegani, insomma di tutti coloro che hanno la possibilità di fare scelte consapevoli e mirate. E la grande carta della "scelta" spesso viene intesa come un diritto e non un privilegio, soprattutto da chi ha più di una alternativa. E così mentre silenziosa e titubante mi ritrovo a guardare etichette e accenno qualche timida domanda per capire se c'è qualche speranza di trovare prodotti senza glutine, mi ritrovo a fianco di persone pretenziose che, non solo analizzano ogni minima molecola presente per una questione di integrità morale, ma bacchettano i produttori ed avanzano richieste quasi al limite del paradossale. Questo mi strabilia e mi indispone incredibilmente. Nulla ho contro chi sceglie propriamente e liberamente come regolare il proprio regime alimentare, ma sono infastidita pesantemente quando tutto questo diventa business, moda, vanto.
Ora, che il Sana è passato, si pensa al Fico... Ed in attesa dell'apertura, abbiamo assistito a Bologna ad una sorta di Fico-Off, la fioritura di tutta una serie di localini che vogliono richiamare l'antica Bologna delle botteghe, del mangiare bene e ricercato, del mangiare sano ed integrale, del pret-a-manger, del vivi e lascia vivere.. Ed ovviamente quanti e quali di questi locali prevedono anche solo un minimo piatto naturalmente senza glutine?! Ben pochi. Alle mie richieste, che lancio come bersagli con messaggi da Facebook, ritrovo sempre le stesse risposte. Lasciamo stare i riferimenti alla maggiore o minore gravità della mia celiachia (ci sono soggetti che vanno in giro a quanto pare dichiarando, secondo non so quale scala Richter, di aver una soglia di tolleranza particolarmente alta, vorrei capire poi in base a cosa). Ciò che mi viene risposto più spesso : cucina piccola, difficoltà a gestire questi problemi, impossibilità ad assumersi rischi, mancanza di autorizzazioni. La socialità a Bologna è per una élite . Il Fico dovrebbe rappresentare per la nostra città uno dei più importanti Investimenti degli ultimi tempi, e metterà in risalto ancor più la cultura culinaria che da sempre ci ha contraddistinto. Ed io speranzosa mi ritroverò come sempre a girovagare sperando di ottenere qualche risposta positiva da chi, forse illuminato da chissà quale spirito di giustizia ed eguaglianza, avrà pensato ad una piccola alternativa per noi celiaci.
Qui i link alle info sui grandi eventi dell'alimentazione:
Sana
Fico
Expo 2015
Per una volta tanto.... Stupiteci!
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Mi piacerebbe sapere se trovi utile il mio post, ed anche se hai avuto esperienze simili alle mie... Grazie a presto Manu